Rendita solare

L’energia solare fotovoltaica quanto è conveniente? E quanto tempo ci vorrà per rientrare della spesa? Un impianto fotovoltaico è un investimento migliore rispetto all’impiego di un capitale per acquistare un titolo obbligazionario o magari un fondo comune? Per la maggior parte delle persone, la risposta a queste domande non è semplice. Ma se si tiene conto di tutti i fattori in gioco con un’attenta analisi tecnico-economica, si può scoprire che un impianto fotovoltaico dà una rendita sicura.

Un investimento eccellente dal punto di vista finanziario

Il fotovoltaico in realtà è oggi un investimento fantastico, se lo consideriamo anche solo dal punto di vista strettamente finanziario. Sono infatti possibili rendimenti annui (espressi dal cosiddetto TIR, il “Tasso Interno di Rendimento”) di oltre il 10% – quindi assai più alti rispetto a quelli dei Titoli di Stato – nel residenziale e ancor più elevati nell’aziendale, non tassabili (per le persone fisiche), legati all’inflazione e, soprattutto, dipendenti soltanto dal sorgere del sole (in pratica, zero rischi).

Un altro utile indice di valutazione: il Ritorno sull’Investimento (ROI)

Se stai cercando di ridurre i costi energetici o aprire un nuovo flusso di entrate finanziarie, è importante calcolare e conoscere il cosiddetto “ritorno sull’investimento” dei pannelli fotovoltaici, che normalmente è espresso in percentuale del costo iniziale dell’investimento. L’indice ROI (che sta per “Return On Investment”) è infatti una delle munizioni di cui hai bisogno per giustificare la tua decisione, comprendere l’effetto sulle tue finanze e assicurarti di ottenere il massimo valore dalla tua scelta.

Gli impianti fotovoltaici (in particolare quelli senza accumulo) hanno oggi un ROI estremamente elevato.
Calcolo del ROI e durata di vita di un impianto fotovoltaico

Il ROI viene calcolato per la durata totale dei tuoi pannelli solari, il che significa che misura quanti soldi i tuoi pannelli fotovoltaici ti rendono o ti fanno risparmiare dal momento in cui vengono installati fino al momento in cui smettono di funzionare. Poiché è difficile sapere esattamente quando i pannelli solari perderanno efficacia, la “durata di vita” di un impianto fotovoltaico è generalmente considerata pari alla durata della sua garanzia sulla producibilità. In realtà, però, di solito arriva a 30 anni od oltre.

Un parametro facile da comprendere: il tempo di rientro dell’investimento

Il terzo e ultimo indice finanziario che hai bisogno di conoscere per valutare un progetto fotovoltaico è il “tempo di rientro dell’investimento” (in anni): in pratica, è il tempo necessario per bilanciare il costo di installazione dell’impianto fotovoltaico. Nella nostra analisi tecnico-economica, possiamo calcolarlo insieme al TIR e al Ritorno sull’Investimento (ROI), permettendoti di confrontare la diversa convenienza delle varie soluzioni possibili, fino a trovare il miglior compromesso per le tue esigenze.

Incertezza sugli approvvigionamenti e prezzo crescente dell’energia

Naturalmente, il ritorno finanziario sull’investimento fotovoltaico non racconta l’intera storia. Infatti, in quest’epoca di crescente inquinamento atmosferico, riscaldamento globale e diminuzione dei combustibili fossili, con la crescente incertezza sugli approvvigionamenti di gas ed i prezzi dell’energia in aumento costante sul lungo termine e potenzialmente soggetti alle montagne russe sul breve e sul medio termine, il solare fotovoltaico ha senso anche senza l’eccellente ritorno finanziario.

L'aumento del prezzo del gas naturale dalla fine del 2019 all'agosto 2022 (elaborazione di Consultra Srl).
Grado di indipendenza energetica e importanza del sistema di accumulo

Il “Grado di indipendenza energetica” è il rapporto tra l’energia consumata che viene prodotta dall’impianto fotovoltaico e la totalità dell’energia necessaria alla propria utenza. In pratica, ci dice quanto è la nostra autonomia dalla rete elettrica e dal fornitore luce. Essa può essere aumentata con un accumulo a batterie (noi usiamo le migliori tecnologie presenti sul mercato, quindi batterie al litio ferro fosfato, o LiFePO4), che va dimensionato opportunamente in base alle esigenze specifiche del cliente.

Quota di autoconsumo: cosa è, come la si può aumentare

La “Quota di autoconsumo” è invece il rapporto tra l’energia consumata che viene prodotta dall’impianto fotovoltaico e la totalità dell’energia prodotta dall’impianto stesso. In pratica, ci dice quanto l’impianto viene da noi sfruttato, ipotizzando un profilo di prelievo medio. L’autoconsumo può essere aumentato ad es. spostando alcuni consumi nelle ore di maggiore irradiazione solare (aumentando l’autoconsumo diretto) e/o dotando l’impianto di un sistema di accumulo (prelievo dalle batterie).  

L’analisi tecnico-economica che viene fornita a tutti i nostri clienti

Nelle nostre analisi gratuite elaborate su richiesta del cliente, oltre al business plan forniamo i principali indici finanziari rilevanti per l’impianto (che può essere con o senza accumulo, con o senza finanziamento) e, nel caso degli impianti fotovoltaici residenziali e di quelli industriali, stimiamo anche il Grado di indipendenza energetica e la Quota di autoconsumo. Così qualsiasi tipo di cliente (residenziale, condominiale, aziendale, industriale) potrà valutare al meglio la bontà del proprio investimento.

Estratto: simulazione energetica effettuata nel caso di un impianto di taglia industriale (cioè > 20 kW)